Fabrizio Ameduri - 13/10/2002
La nascita del francobollo ha origini del tutto casuali. Si narra che sir Rowland Hill, uomo di indubbie doti pratiche e dotato di eccellenti capacità di analisi, durante un viaggio in Irlanda assistette ad una scena che lo indusse ad un attenta riflessione. Durante una sosta della corriera venne consegnata una lettera ad una ragazza di un villaggio; ella guardò a lungo la lettera, la soppesò e poi la riconsegnò la portalettere dicendo di non avere lo scellino per il pagamento del "porto". Sir Rowland Hill mosso a compassione pagò la tassa e consegnò la lettera alla giovane: con enorme sorpresa, la ragazza non parve per nulla contenta del gesto di generosità ricevuto. Rowland Hill dovette insistere non poco per venire a conoscenza della verità ; alla fine la ragazza gli confessò che si era accordata col fidanzato che viveva a Londra: questi apponeva sulle buste dei segni convenzionali e alla destinataria bastava dare un'occhiata alla busta per sapere esattamente le notizie in essa contenute, senza dover pagare la tassa. La situazione andava ormai avanti in questo modo da parecchio tempo.
In quel tempo spedire delle lettere costava caro, non vi era un importo fisso ma esso variava in base a molti fattori, tra i quali la distanza e il peso della lettera. E, particolare ancora più importante, il pagamento della tassa era a carico del destinatario che, sovente, quindi, si rifiutava di ritirare la lettera al momento della consegna da parte del postino.
Sir Hill si interessò al problema, e nel 1837 pubblicò un opuscolo intitolato "Post Office Reform: Its Importance and Practicability" (La riforma delle Poste: importanza e fattibilità).
Il progetto di riforma in esso esposto si basava su alcuni punti fondamentali:
Hill pubblicizzò in tutta la nazione la sua proposta: dodici uomini d'affari londinesi organizzarono una raccolta di firme a favore del progetto e riuscirono a raccoglierne più di 4 milioni. La gente comune accolse subito di buon grado la proposta di riforma, mentre gli organi ufficiali la bocciarono, temendo che la riduzione del porto da pagare avrebbe aumentato il già pesante deficit delle Poste.
Il penny black
La proposta arrivò comunque alla Camera e venne approvata, nonostante un gran numero di voti contrari; a Rowland Hill fu assegnata una carica provvisoria al Tesoro in qualità di supervisore. Fu decretata la nascita del francobollo, ossia di un pezzo di carta adesivo da applicare sulla busta, recante l'indicazione del prezzo che il mittente doveva pagare per spedire la lettera. Il francobollo sarebbe stato annullato mediante un timbro indelebile per evitare che venisse riutilizzato. Fu bandito un concorso per trovare il disegno più adatto ad essere riprodotto sul francobollo. Venne scelta l'idea (ma non il bozzetto) di uno dei partecipanti: la vignetta avrebbe rappresentato il ritratto della Regina Vittoria. Seguirono ulteriori ricerche e furono risolti molti problemi in fase di realizzazione dei calchi per la stampa; la ditta prescelta, la Perkins, Bacon & Petch se la cavò piuttosto bene, considerando che, banconote a parte, non era solita stampare fogli contenenti pezzi di carta piccoli, in grandi quantitativi.
Il 2 pence azzurro emesso contemporaneamente al Penny black
Il 6 maggio 1840 nacque il primo francobollo, il famosissimo Penny Black con l'effigie della Regina Vittoria; in realtà furono due i valori emessi contemporaneamente: c'era anche il 2 pence azzurro, che non raggiunse mai la fama del "Penny Black". L'anno successivo il colore del valore da 1 penny fu cambiato da nero in rosso per rendere maggiormente visibile l'inchiostro nero del timbro postale.
Il successo del francobollo fu clamoroso e Rowland Hill fu fatto baronetto e nominato direttore generale delle Poste del Regno Unito. Le statistiche dicono che nel 1839 nel Regno Unito erano state spedite 76 milioni di lettere; con l'avvento del francobollo salirono a 168 milioni nel 1840 e raggiunsero i 347 milioni nel 1850.