Alex Rogolsky - 19/04/2012
Pantone di colori
Questa è la traduzione dell'articolo Color in Philately di Alex Rogolsky, pubblicato originariamente su Stampselector il 19 ottobre 2011. La traduzione viene qui presentata con il consenso dell'autore.
Di tanto in tanto un collezionista può trovarsi di fronte al problema di classificare un francobollo in base al suo colore. Mentre questa operazione è solitamente piuttosto semplice, ci sono alcuni casi in cui esiste la sfumatura di colore rara e la differenza di valore tra una tonalità comune e una rara può essere piuttosto significativa. Cosa deve fare un collezionista quando è necessario capire se un francobollo è rosa, rosa rosso, rosa intenso, rosa pallido o rosa carminio? La soluzione che propongo è la seguente: o si hanno a portata di mano altri esemplari di riferimento, oppure si mostra il francobollo in questione ad un esperto (e lo si sottopone a perizia, se necessario).Per i collezionisti masochisti che desiderano leggere un articolo corposo sull'argomento, riporto un articolo apparso nel luglio del 1945 sull' India's Stamp Journal.
A molti collezionisti il tema del colore provoca perplessità, che crescono quando si tenta di specializzarsi in tonalità e sfumature. Le descrizioni dei colori possono essere molto fuorvianti, per la semplicissima ragione che pochissime persone riescono a trovarsi d'accordo sul nome da assegnare ad un colore visto quando tentano di descriverlo. Generalmente è così, per cui, quando si fa riferimento alle descrizioni del catalogo, i nomi utilizzati sono così spesso contraddittori che il risultato è sovente di confusione. Una spiegazione sta nel fatto che su alcuni cataloghi le descrizioni utilizzate nei primi tempi non sono poi state modificate e quegli stessi nomi vengono adottati per i colori moderni dei francobolli, ma a causa dell'aumento delle varietà di tonalità e sfumature quei nomi non possono più essere usati in modo appropriato. Durante il periodo delle emissioni con incisione a tratto, i colori erano più regolari e, dove comparivano delle sfumature, queste erano più o meno riconosciute. Era così possibile per il curatore del catalogo stabilire in modo più corretto la sfumatura, soprattutto per il fatto che la gamma di colori era minore. Col passare del tempo sono stati utilizzati altri metodi di stampa e altre varietà di carta e gomma che hanno incrementato in modo considerevole le sfumature del colore originario.
Pastelli con varie sfumature di colori
Lo studio della denominazione del colore non è andato di pari passo con l’ampliarsi dei colori e questo sembra essere vero non solo nel mondo filatelico ma anche in ogni legame tra l’attività dell'uomo e lo sviluppo del colore. Di tanto in tanto sono stati pubblicati dizionari del colore attendibili, tutti estremamente validi, ma ciononostante, sebbene redatti da esperti del colore, anch'essi sono in conflitto nelle descrizioni. I colori puri sono naturalmente i colori primari conosciuti, ossia il blu, il rosso e il giallo e non dovrebbero presentare difficoltà a nessuno, eccetto a chi è affetto da daltonismo; il problema inizia quando li si mescola. Dove tali colori sono mescolati in parti uguali si ipotizza che si ottengano i colori secondari puri. Una percentuale del cinquanta percento di giallo e di rosso dà l'arancione puro e il cinquanta percento di giallo e di blu dà il verde puro, ma è quando queste percentuali non sono uguali che si scopre una varietà infinita di toni che tendono verso la parte con la proporzione più elevata. Spesso si incontrano riferimenti al verde bluastro, al verde-blu scuro e così via, e si possono sfumare i verdi di una tonalità di blu regolando la quantità di blu dal 51 al 99 percento fino a ottenere praticamente un blu, e naturalmente far scomparire la sfumatura verde mentre la quantità di giallo diminuisce. Lo stesso procedimento può essere applicato in direzione opposta, così diminuendo la quantità di blu e aumentando quella di giallo ottenere un verde giallastro, sino a che non rimane il giallo puro; e così via mescolando tutti i colori primari.
Altre cause della varietà di sfumature non sempre sono intenzionali, dal momento che se si producesse un barattolo di colore (sia esso un miscuglio o un colore puro) si otterrebbero tonalità diverse dovute al fatto che, nel caso dei francobolli, l'atmosfera, la carta e la gomma possono avere effetti sul colore come viene percepito alla fine dall'occhio. Uno specialista in filatelia conosce la vasta gamma dei tipi di carta e si sarebbe comunque reso conto che, anche nelle emissioni coloniali recenti, la nuova carta bianca ha contribuito a modificare le sfumature dei colori. Una carta lucida può dare un riflesso maggiore e, di conseguenza, il colore visto da chi guarda è di quelli brillanti. D'altro canto lo stesso identico colore usato su una superficie opaca è più penetrante e produce toni scuri ma piatti e carte contenenti gesso mostreranno colori che possono essere descritti come “raggrumati”. Talvolta si usa gomma bianca, altre volte giallo intenso, e quest'ultima sembra alla fine trapassare la carta e ammorbidisce i colori in modo considerevole. E' alquanto difficile chiarire le profonde implicazioni di questo argomento, ma si spera che quanto detto in precedenza abbia fornito alcuni esempi dei vari fattori che possono contribuire a restituire sfumature diverse malgrado si sia usato per la stampa lo stesso identico barattolo di colore. Da queste circostanze si sarà compreso come non possono essere fornite con facilità descrizioni attendibili per i colori di un francobollo, e se anche venisse mai creato un dizionario del colore ad uso di specialisti del colore in filatelia, i colori su di esso stampati dovrebbero essere mostrati sui diversi tipi di carta utilizzati dalle tipografie e, allo stesso tempo, tenere conto degli effetti della gomma sulla carta.Il passo successivo nella creazione di un vocabolario ideale del colore in filatelia sarebbe quello di stampare gradazioni di colori primari, secondari e sfumature di terzo livello di mescolanze di colori e sistemarli su tabelle numerate su carta millimetrata con riferimenti incrociati. Per esempio, nella metà sinistra della pagina si avrebbe un quadrato di verde puro ottenuto con il 50 percento di blu e di giallo e, lungo il bordo di questo quadrato, sarebbero indicate le sfumature che portano al blu al 99 percento. Su un'altra pagina si avrebbe il verde puro con la percentuale di blu che diminuisce fino a che rimane il 99 percento di giallo. Siccome la carta millimetrata sarebbe numerata in modo crescente, a partire dall’uno, si riuscirebbe a fare riferimento in modo quasi corretto a qualsiasi sfumatura sia essa verde 23 o verde 49, ad esempio, e tramite questo sistema si potrebbe arrivare a un po' di uniformità nel modo di catalogazione dei colori e delle loro descrizioni. Dovrebbero poi essere illustrate altre mescolanze, ad esempio le sfumature del verde di cui si parlava prima, mescolate con percentuali di marrone, rosso, ecc.
Per quel che concerne la difficoltà nella denominazione del colore, basta dare un'occhiata al più recente dizionario del colore prodotto dal British Color Council, dove le maggiori lacune riguardano la famiglia del viola. Questa comprende descrizioni come viola, porpora, malva, eliotropio e ametista, per nominarne alcuni, e queste descrizioni sono ulteriormente divise con l'aggiunta dei nomi dei fiori. Ad esempio, nella famiglia del porpora abbiamo il fuchsia, il ciclamino, l'orchidea e il color petunia e quei colori che sono quasi identici a molti della famiglia del viola e del malva, ai quali si può aggiungere il colore denominato magenta, che è praticamente identico a uno della famiglia del porpora. Nel descrivere i colori si può supporre che i nomi dei fiori vengano utilizzati più di qualunque altro, ma chiunque possieda una certa conoscenza sull'argomento del colore sa molto bene quanto vasta sia la gamma di colori nella maggior parte dei fiori, per cui pochissimi sono determinanti. Forse il più attendibile è il giallo crocus. Molto fuorviante è invece il termine lilla che esiste nella sfumatura più tenue del malva ma lo si trova anche nel porpora scuro, quasi nero porpora. Sembrerebbe allora che, fino a quando non verrà creato un dizionario del colore in cui tali colori vengano descritti con termini diversi dagli attuali, la confusione continuerà a regnare e, nel campo della filatelia, lo specialista dovrà contare sul suo giudizio personale, dovrà comunque studiare la questione del colore, ma anche così non sarà in grado di giungere a conclusioni sicure. E' interessante notare che in natura una delle più vaste gamme di colori si trova nella famiglia dei verdi, essendo questo il colore del fogliame che rimane molto consistente. Così le foglie del mughetto possono essere considerate di una sfumatura prestabilita, così pure il verde Cipro, mirto, agrifoglio, alloro e così via, probabilmente perchè non è stato compiuto alcun tentativo di modifica, mentre nel mondo dei fiori l'ingerenza dell'uomo con la natura nel creare ibridi ha portato alla produzione di sfumature e colori non esistenti in origine. Basta dare un'occhiata alla famiglia delle rose per rendersene conto.
Sfumature di colore di uno stesso francobollo
In conclusione, per determinare la sfumatura di un francobollo, bisognerebbe tenerlo orizzontalmente quasi all'altezza degli occhi e guardare verso nord; naturalmente ciò significa esaminarlo con la luce del giorno. Molto è stato scritto sull'argomento, sia a favore che contro il collezionare sfumature di colore e chi scrive desidera sollecitare tutti gli specialisti a fare così e dare risalto all'assortimento che già esiste. Uno schema eccellente è alla fine quello di riorganizzare le sfumature di colore di ogni francobollo in ordine graduale dal chiaro allo scuro o viceversa e, se qualcuno è interessato, si potrebbe iniziare con due colori dell’India, i cosiddetti magenta e porpora, oppure in modo ancora più evidente con il valore da 6d di Gran Bretagna con Re Giorgio V. Di questa serie chi scrive possiede una collezione (graduata) di oltre 150 francobolli, dal più chiaro al più scuro, che copre l'intera famiglia dei porpora, dei viola, ecc. con riferimento a quanto detto sopra. Continuate a collezionare sfumature.